Vittoria. Cambia la Commissione Adozioni Internazionali. Il ministro Bindi è il nuovo presidente della CAI. Per la prima volta nella storia dell’adozione italiana, le associazioni delle famiglie entrano alla CAI. Si volta pagina 1 DICEMBRE 2006 - Oggi è un grande giorno. E’ con grande soddisfazione, che finalmente vi diamo una notizia che tutti attendavamo da molto tempo: grandi cambiamenti alla Commissione Adozioni Internazionali. Finalmente molte delle nostre richieste, che portiamo avanti dallo scorso febbraio, sono state accolte, e cominciano a prodursi risultati concreti. Il Consiglio dei
Ministri ha approvato oggi, in prima lettura, alcune modifiche al
regolamento della Commissione per le adozioni internazionali. Viene introdotta la
figura del vicepresidente, con funzioni più strettamente
amministrative. Il vicepresidente sovrintende alla segretaria tecnica e
autorizza l'ingresso e il soggiorno permanente del minore straniero
adottato. Nei casi d'urgenza, che non permettono la convocazione in tempi
utili della Commissione, può inoltre assumere i provvedimenti di
competenza della stessa. Per quanto riguarda la composizione della Cai, si legge che "per colmare alcune carenze tecnico-giuridiche emerse in questi ultimi anni, entrano a far parte della Commissione tre esperti del settore, nominati dal Presidente, di comprovata esperienza nella materia delle adozioni internazionali". Viene poi un importante riconoscimento al nostro ruolo e al nostro duro lavoro e alle tante mobilitazioni, in quanto la CAI comprenderà anche i rappresentanti delle associazioni delle famiglie a carattere nazionale. Il comunicato precisa che "Per evitare commistioni e ambiguità, però, i tre nuovi rappresentanti delle associazioni a carattere nazionale non potranno essere espressione degli Enti autorizzati ai procedimenti di adozione internazionale". Sono confermate le attuali presenze dei ministeri interessati -
Solidarietà Sociale, Affari Esteri, Interno, Giustizia, Salute, Economia e
Finanze, Pubblica Istruzione - e dei tre rappresentanti della Conferenza
unificata. Oltre alle novità sulla composizione, ci sono ulteriori novità relative alla parte "gestionale" della Cai: il nuovo regolamento prevede che la Commissione stabilisca i criteri in base ai quali concedere le autorizzazioni agli Enti autorizzati: "si tratta di una indicazione importante destinata a qualificare i requisiti e l'attività degli Enti", spiega il comunicato. Viene inoltre allargata la possibilità di revocare le autorizzazioni concesse non solo nei casi di gravi inadempienze, ma anche di fronte alla scarsa efficacia dell'attività svolta dall'Ente. Al fine di garantire una migliore presenza sul territorio, la Commissione potrà anche favorire le fusioni tra più Enti. Si rafforzano i compiti
di vigilanza, consultazione e informazione. La commissione potrà, infatti,
esaminare e accogliere segnalazioni e istanze da parte di Tribunali, Enti
e
associazioni e singole coppie. E' previsto l'obbligo di fornire, in modo pubblico e trasparente, tutte le informazioni necessarie sulle modalità e le procedure delle adozioni internazionali, comprese le indicazioni dei costi e dei tempi medi di conclusione delle procedure adottive nei singoli paesi di provenienza dei minori. Anche questo passaggio ha il sapere di una “rivoluzione epocale”, in quanto pone l’obbligo alla CAI di fornire quell’informazione chiara e trasparente su procedure e tempi, che sono sempre mancate negli ultimi anni, costringendo di fatto le coppie a improvvisarsi degli autentici investigatori per decidere in quale paese adottare e per affidarsi all’ente giusto. Il nostro coordinamento ritiene questo nuovo regolamento un segnale assolutamente positivo, che riaccende la speranza dopo anni di un autentico stallo. Ora attendiamo con entusiasmo una nuova e concreta operatività, ed un nuovo protagonismo del presidente Bindi e di tutta la CAI sulle adozioni, al quale siamo pronti a dare il nostro costruttivo apporto, al fine comune di far nascere in Italia tante nuove migliaia di famiglie adottive. A tal fine, noi stessi dovremo pensare a strutturarci ancora meglio e a iniziare una raccolta ancor più attenta e scientifica di tutte le richieste e delle difficoltà delle coppie, finalizzata a dare un nostro concreto contributo ai futuri cambiamenti. Ora si fa sul serio; ci attende ancora molto lavoro, fino al risultato di finale di poter andare in tanti aeroporti ad accogliere festosamente tanti nuovi figli che arrivano dall’estero e di poter esaurire le annose e vergognose liste di attesa delle famiglie desiderose di adottare. Innanzitutto è assolutamente importante, qualora qualcuno di voi non l’avesse ancora fatto, di inviarci la vostra delega ad operare, compilando il modello on line su questo sito. |