"AMICI DELL'ADOZIONE"
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A BRUXELLES IL PARLAMENTO EUROPEO DISCUTE DI “ADOZIONE EUROPEA” PER SUPERARE IL BLOCCO DEI PAESI DELL’EST. ESAMINATA LA SPINOSA QUESTIONE “ROMANIA”

11 novembre 2006 - A Bruxelles si è svolto il 9 novembre un importante incontro proposto dagli eurodeputati francesi Jean Marie Cavada e Claire Gibault. L’incontro è il seguito della questione sollevata dalla mobilitazione del nostro coordinamento, insieme ad altri coordinamenti di famiglie di tutta Europa e degli Usa (si veda in proposito adozione2.htm alla data del 18 luglio). In allegato il programma dell’incontro. All’incontro ha partecipato come uditore anche il vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini. Noi, informati con largo anticipo dell’iniziativa abbiamo fatto pervenire, con la collaborazione di sensibili politici italiani, copiose informazioni all’On. Frattini affinché fosse informato del dramma “Romania”. Per l’Italia ha partecipato la dott.ssa Melita Cavallo, ex presidente della Commissione per le adozioni internazionali, con la quale siamo stati continuamente in contatto.
Molto positive le conclusioni di Franco Frattini:
“La promozione e la tutela del diritto dei bambini sono priorità per la Commissione Europea, che d'altra parte, ha dimostrato, in un passo di una recente pubblicazione ("comunicazione globale ", nel luglio 2006), il suo punto prioritario di lottare contro la tratta dei bambini."
Frattini ha anche ricordato l'esistenza della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini, promulgata nel 1989, e della convenzione dell'Aia, promulgata nel 1993 ed attualmente ratificata da parte di tutti il paesi dell'UE a eccezione della Grecia. Ha sottolineato che nessuna armonizzazione esiste, all'ora attuale e su scala europea, che regolamenti le adozioni internazionali. La legge romena del giugno 2004 è entrata in vigore il 01.01.2005, con la riforma delle adozioni. Ha segnalato la sua meraviglia per ciò che riguarda la disposizione che permette l'adozione all'estero di bambini romeni solo ai nonni, ma ha tenuto a ricordare che la Romania è uno stato sovrano. Ha in seguito ricordato le statistiche per quanto riguarda la diminuzione di bambini in istituti che sarebbe (usa il condizionale) passata da più di 100.000 a 28.000. Per quanto riguarda i casi pipeline e pending, F. Frattini ha tenuto a precisare che, personalmente investito dalle sue funzioni alla Commissione Europea aveva chiesto al ministro della giustizia rumena, da ottobre 2005, di tenere ben conto dei seguenti criteri:
- il bene superiore del bambino
- fare conoscere senza indugio le decisioni dell'ORA (ufficio delle adozioni) alle famiglie implicate.
Ha concluso il suo intervento esprimendo, a titolo personale, la sensazione che le alternative alla sistemazione in istituzione decise da parte della Romania, tipo la sistemazione in famiglie d'accoglienza, siano giuridicamente corrette, ma non umanamente accettabili.