1^ Tavola rotonda con parlamentari su “adozioni e
affidamenti internazionali” a Roma il 12 ottobre. Presenti Sen. Anna
Serafini, Sen. Maria Burani Procaccini, vicepresidente della Camera dei
deputati On. Giorgia Meloni e l’ambasciatore bielorusso Skripko. La
protesta e la posizione del nostro coordinamento
13 OTTOBRE 2006 - E’ una piccola
vittoria. Finalmente, dopo tante lotte e mobilitazioni, politica e
famiglie si sono seduti attorno ad un tavolo per parlare di adozione. E’
stato un incontro quasi storico. Da qui non sono scaturite decisioni
definitive, ma crediamo sia stato assolutamente un importante passo
avanti. Fino ad oggi abbiamo sempre e solo sentito discorsi riguardante le
adozioni fatti tra la CAI e gli enti autorizzati; ci fa piacere che ora
finalmente sia ascoltata una delle due parti protagoniste dell’adozione:
le Famiglie (quando si ascolteranno anche gli “adottati” o i “desiderosi
di essere adottati” il cerchio si chiuderà).
Il nostro coordinamento è stato infatti invitato a partecipare il 12
ottobre scorso alla Tavola Rotonda "adozioni e affidamenti internazionali"
presso uno dei palazzi della Camera dei Deputati e del Senato. L’incontro
si è tenuto alla Sala San Claudio di Palazzo Marini in Piazza San Claudio
a Roma.
L’incontro è stato organizzato dall’On. Giorgia Meloni (Vice
Presidente Camera dei Deputati - Alleanza Nazionale), dalla Sen. Maria
Burani Procaccini (Responsabile Politiche della Famiglia e
dell'Infanzia di Forza Italia) e dalla Sen. Anna Serafini
(Presidente Nazionale Consulta Infanzia e Adolescenza DS).
All’incontro erano presenti, oltre alle organizzatrici On. Giorgia Meloni,
Sen. Maria Burani Procaccini, Sen. Anna Serafini, anche l’Ambasciatore
Aleksei Skripko della Repubblica di Bielorussia in Italia, noto per
essere stato uno dei protagonisti della vicenda della bimba bielorussa
Maria. Presente anche l’On. Sandra Cioffi, membro della Commissione
bicamerale per l’infanzia e la dott.ssa Melita Cavallo, ex
presidente della Commissione Adozioni Internazionali.
Per il mondo delle famiglie erano presenti Marco Cappellari
Coordinamento Nazionale "Amici dell'adozione", Aurelio Campigli
(Coordinamento coppie adottanti in Bulgaria) e una delegazione del
Coordinamento coppie adottanti in Bielorussia composta da Carlo Meoli,
Francesco Mennillo, Luciana Carolei, Mario Caputo, Vincenzo Carbonara,
Patrizia Santilli, ecc. Erano presenti anche altri rappresentanti
delle famiglie.
Per gli enti autorizzati era presente Paolo Cazzola - Presidente di
A.Mo Onlus e del coordinamento di enti autorizzati “Talenti”.
La senatrice Burani Procaccini ha sottolineato il fatto che
l’occasione era da considerarsi come l’inizio di un tavolo permanente di
ascolto delle famiglie in tema di adozione.
La vicepresidente della Camera dei Deputati Giorgia Meloni si è
subito rivolta all’ambasciatore Skripko criticando il fatto che, a fronte
del grande flusso di aiuti economici italiani che pervengono in
bielorussia dalle famiglie e associazioni che accolgono 30.000 bambini, il
Governo bielorusso negli ultimi 2 anni abbia approvato solo 31 adozioni
per l’Italia.
L’ambasciatore Aleksei Skripko ha voluto precisare, intanto, che la
bimba Vika (Maria) sta bene, e che in Bielorussia non si vogliono
penalizzare le famiglie che hanno agito nella legalità. Ora invita ad
avere pazienza, e sottolinea che sono già arrivati in Italia i primi
bambini ospiti (bimbi che in Bielorussia hanno una famiglia).
L’ambasciatore dice che la questione di Maria ha creato un grande clamore
e che ora la Bielorussia, dopo aver incontrato la settimana scorsa il
ministro Bindi, vuole un dialogo con il Governo Italiano, a cui chiede
garanzie. Skripko dice che ha anche incontrato il Dott. Silveri del
Comitato Minori Stranieri del Ministero degli Esteri. Va capito inoltre,
sostiene Skripko, se i problemi dell’adozione e dei risanamenti vanno
discussi insieme o in modo separato.
Skripko ha gelato l’uditorio quando ha detto: “Noi abbiamo deciso due
anni fa di non dare più i nostri cittadini in adozione all’estero. Questa
è la decisione che è stata presa anche dal presidente Lukashenko.
Infatti nel 2004 ci sono state 280 adozioni, poi nell’ottobre 2004 è stata
presa questa decisione e dopo non ve ne sono più state. Ciononostante –
dice Skripko – l’Italia ha avuto un trattamento di favore in quanto sono
state autorizzate 31 adozioni.”
“L’unica speranza di adottare – dice Skripko – per gli italiani è ora che
il Governo italiano discuta con quello bielorusso”.
Nel suo intervento Marco Cappellari, del Coordinamento Nazionale
Amici dell’Adozione, ha toccato tutti i principali punti riguardanti
l’adozione internazionale e nazionale, già sottolineati in tanti mesi
nelle nostre lotte. Ha chiesto un forte coinvolgimento del ministero
degli Esteri nell’adozione internazionale, puntando anche sulla
necessità che in ogni ambasciata dei paesi in cui gli italiani si recano
ad adottare vi sia un funzionario preposto alle pratiche adottive,
per ovviare al disorientamento in cui si trovano molte coppie quando si
rivolgono alle nostre ambasciate nel momento dei viaggi all’estero per
l’adozione.
Cappellari ha poi chiesto un maggior coordinamento tra i 4 ministeri
che si occupano di adozione (Famiglia, Esteri, Welfare, Giustizia),
poiché questo frazionamento di competenze crea un grande caos. Serve
inoltre, ha proseguito Cappellari, il più volte proposto tavolo
permanente di ascolto delle famiglie, che finora sono sempre state
emarginate da ogni decisione sulle adozioni e che spesso, vivono un
delirio disinformativi sia nella scelta dell’ente (fase difficile), sia
soprattutto nell’interminabile attesa adottiva, dove spesso sono
abbandonati per anni in angosciosi silenzi di mesi o anni. Inoltre gli
enti che per diversi anni non sono in grado di fare adozioni vanno
assolutamente chiusi, affinché la loro esistenza non alimenti false
speranze di genitorialità in coppie che affidano ingenuamente ad essi il
loro destino.
La Commissione Adozione – prosegue Cappellari – ha bisogno di una guida di
grande competenza e operatività, e di un rafforzamento del suo personale.
Fondamentale è poi un aiuto economico alle famiglie, poiché è vergognoso
che chi non ha i mezzi economici debba rinunciare alla genitorialità
adottiva.
Cappellari ha voluto poi replicare alle parole dell’ambasciatore
Skripko in questo modo: “Ho ancora i brividi alla schiena per le
parole dell’ambasciatore. Le sue parole testimoniano ancora una volta la
grande follia a cui stiamo assistendo da anni in molti paesi dell’Est
Europa: Romania, Bulgaria, Bielorussia, Moldavia. In Romania una
folle legge del 2004 ha follemente chiuso il paese all’adozione tenendo
ora prigionieri della solitudine circa 100.000 bambini, a questo insieme
ad altri coordinamenti di tutta Europa ci stiamo opponendo con il sostegno
di parte del Parlamento Europeo. In Bulgaria c’è un enorme rallentamento
delle adozioni e ora a Sofia sono bloccate 522 pratiche adottive di
Italiani. In Bielorussia, l’ambasciatore ci ha spiegato la situazione.
Insomma, assistiamo a una follia, a tanti discorsi tra “adulti”, ad
esibizioni di orgoglio nazionale che, alla fine, non tengono conto di
quello che è l’unico desiderio di ogni bambino: “avere una mamma e un
papà”. Voglio solo citare – prosegue Cappellari – i dati di una ricerca
condotta dall’associazione SOS BAMBINO in Russia. Questa ricerca in
sintesi dice che, se un bambino non viene adottato e resta in istituto
fino all’età adulta, quando esce dall’istituto a 18 la situazione è
tragica: il 10% dei bambini conduce una vita normale, il 10% si suicida,
l’80% finisce nella criminalità o in prigione (o viene spedito in Cecenia
al macello con l’esercito). Benissimo quindi il tanto citato rispetto
della legalità, ma qui ci troviamo di fronte una legatissima follia
generalizzata che condanna 1.500.000 di bambini dell’Est. Serve quindi un
dialogo tra Governi, e anche un intervento a livello di Unione Europea,
per uscire da tutto questo.
Cappellari ha poi voluto anche aggiungere alcuni punti sull’Adozione
Nazionale, sottolineando come ancora oggi non si sappia esattamente
quanti bambini vi siano negli istituti e case famiglie italiane, né dove
sono, poiché mai è stata fatta l’Anagrafe dei bambini abbandonati
in Italia, prevista per legge. Bisogna inoltre fare una seria indagine
su ciascuno dei bambini abbandonati in Italia, circa 35.000, andando a
verificare laddove sia possibile dichiararne l’adottabilità; i Tribunali
dei Minorenni devono avere il coraggio di prendere le loro decisioni e,
laddove ci sia un effettivo e prolungato abbandono, dichiarare l’adottabilità
nell’interesse dei minori.
Similmente va fatta un’anagrafe unica delle coppie disponibili
all’adozione, superando il concetto della regionalizzazione, poiché è
scandaloso che l’adozione nazionale sia ancora rigidamente divisa per
regioni. E’ folle che ancora oggi, una cosa che desidera rendersi
disponibile all’adozione nazionale in tutto Italia, debba fare 28
raccomandate a tutti i Tribunali dei Minorenni, procedura che peraltro non
viene quasi mai spiegata alle coppie.
Indispensabile – conclude Cappellari – è pensare poi ad una norma
sull’affido internazionale.
E’ poi intervenuta Melita Cavallo, ex presidente della Commissione
Adozioni Internazionali, sottolineando la necessità che si facciano al più
presto gli accordi bilaterali tra l’Italia e i paesi dove si adotta, unico
strumento che può far funzionare le cose. Per quanto riguarda la
situazione dei paesi dell’Est, la Cavallo ritiene che l’unico modo di
superare il ritrovato orgoglio nazionale di questi paesi, sia quello di
pensare ad un concetto di adozione europea.
Carlo Meoli, del coordinamento delle coppie adottanti in
Bielorussia ha poi insistito sulla necessità di un costruttivo dialogo
immediato tra il governo italiano e il governo bielorusso. In Italia sono
arrivati negli anni circa 300.000 bambini bielorussi e, delle 150 pratiche
di adozione bloccate nel 2004, solo 31 ne sono state risolte, serve
procedere rapidamente con tutte le altre subito.
Vincenzo Carbonara, anch’egli del coordinamento delle coppie adottanti in
Bielorussia, insiste anche sulla necessità di risolvere le altre 450
pratiche adottive giacenti che, a partire dall’ottobre del 2004, la
Bielorussia non ha neppure voluto ricevere. Lui personalmente accoglie una
bimba da 4 anni.
L’ambasciatore Skripko, nella sua replica, ha detto che avrebbe informato
il governo di queste necessità, ma ha sottolineato che la linea del suo
paese è quella di sviluppare l’adozione nazionale. Ha poi sottolineato la
necessità che l’Italia intensifichi le azioni di solidarietà verso la
Bielorussia.
Paolo Cazzola, presidente dell’ente autorizzato Attraverso il Mondo
per un sorriso e presidente del coordinamento di enti “Talenti”, ha voluto
sottolineare la sua soddisfazione nel poter finalmente dialogare anche con
i rappresentanti delle famiglie.
La senatrice Anna Serafini, ha voluto intanto dire che tra poco si
insedierà la nuova Commissione Bicamerale per l’Infanzia, e ha invitato
tutti alla prossima celebrazione della giornata dell’Infanzia del 20
novembre. La Serafini si è detta d’accordo sul riorganizzare il ministero
degli esteri e le ambasciate per quanto riguarda l’adozione, come è anche
d’accordo su radicali cambiamenti della Commissione Adozioni
Internazionali. E’ anche lieta di questo nuovo dialogo con le famiglie.
Aurelio Campigli, del coordinamento delle coppie adottanti in
Bulgaria, ha poi tracciato un quadro della drammatica situazione di attesa
e stallo in cui versano 522 coppie italiane con la pratica adottiva
bloccata in Bulgaria. |